giovedì 12 luglio 2012

Il Mib uno degli affari più grossi del momento?

Sono un grande fan del PE 10 di Shiller.
Per quanto sono convinto che sia difficile prevedere in anticipo l'andamento dei mercati, è altrettanto vero che alla fine il risultato di un mercato è determinato da variabili economiche oggettive.

Nel caso delle azioni, la determinante principale non può essere altro che il profitto delle aziende quotate. Interessante, da questo punto di vista, l'analisi di John Bogle nel suo libro Common Sense on Mutual Funds investing dove mostra come il dividend yield di un indice sia in grado, da solo, di spiegare con ragionevole precisione l'andamento futuro dell'indice sottostante di lì a 10 anni (sì, 10 anni.. quindi niente market timing, sorry).

Il PE10 di Shiller è un indice che prende in esame da un lato il prezzo dell'indice, dall'altro la media degli utili per azione (aggiustati per l'inflazione) degli ultimi 10 anni. In questo modo si ottiene un dato medio su un periodo ragionevolmente lungo, nel quale si cerca quindi di depurare l'effetto di anni particolarmente buoni o particolarmente cattivi.

Nel tempo il PE10 di Shiller si è mostrato un indicatore ragionevolmente valido dei ritorni azionari degli anni successivi.

Facendo click su questo link  verrete portati sul sito di Mebane Faber (Investment Adviser per Cambria) e su un suo articolo un po' vecchiotto dove mostra come a valori di PE 10 maggiori corrispondano ritorni successivi inferiori, il che non stupisce... più il valore è alto più sto pagando un euro di utili! E' un po' come se avessi la possibilità di acquistare un bar che guadagna 10.000 euro all'anno, in media, negli ultimi 10 anni. E' chiaro che pagarlo 80 mila euro, ovvero un PE di 8x, mi farà probabilmente guadagnare di più che pagarlo 150 mila euro, cioè un PE di 15x. Questo chiaramente ci riporta ai fondamentali economici, che non possono essere ignorati, nel lungo periodo.

Ebbene, se tornate a vedere quei grafici vedrete che più il rendimento è alto (annualizzato, su 10 anni), più il PE di Shiller è basso (in media).




 Dove voglio arrivare?
Beh, il buon Faber ha postato l'aggiornamento dell'indice al 30 di Giugno. (vedete a sinistra l'immagine)


Se torniamo al primo post linkato vediamo quindi che il risultato atteso per il mercato Greco è addirittura un +12% annualizzato per i prossimi 10 anni.

Per l'Italia, l'Irlanda e il Portogallo, presumibilmente, tra il 10 e il 12% annualizzato.

A questo punto sta a voi decidere se può valer la pena fare una scommessa su questi paesi. In tal caso avete due strade: o li acquistate direttamente, con un ETF, o vi accontentate di un indice "broad" per ridurre il rischio..

Tra i paesi presenti nell'indice MSCI EMU quello con la valutazione migliore è (che strano..) la Germania che non ha, tuttavia, una valutazione eccessiva (come USA e Indonesia..). Il livello del PE10 tedesco è tale da essere coerente con un rendimento dell'8% annualizzato...


Ora, prima che andiate a puntare tutti i vostri soldi su un ETF Greco, riguardatevi meglio il terzo grafico del primo articolo... tutti quei puntini sono rendimenti calcolati su periodi REALI. Beh, non tutti sono così lusinghieri anche se, ad oggi, non vi sono puntini corrispondenti a livelli di PE 10 così bassi in territorio negativo..



Ma ricordatevi, in finanza i Cigni Neri sono sempre dietro l'angolo.


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