Guida all'investimento: Prima parte - Quando investire e come definire gli obiettivi.

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domenica 28 luglio 2013

Confronto rendimenti BFPI - BTP Luglio-Agosto 2013


Lo scopo di questo post è quello di confrontare il rendimento dei buoni postali attualmente sottoscrivibili (Serie J38) con BTP di varie scadenze al fine di scoprire quale dei due investimenti può essere più conveniente dato un determinato orizzonte temporale.

Stai cercando il confronto tra la serie J39 e i BTP? Fai clic su questo link.

Boxe I BTP selezionati sono quelli scadenti ad Agosto 2016, ad Agosto 2018 e ad Agosto 2023.

Orizzonte temporale: 3 anni.

Partiamo dalla scadenza di tre anni. Il confronto tra i rendimenti è al netto delle imposte e senza considerare alcuna minusvalenza. I rendimenti sono espressi in termini reali, al netto dell'inflazione.

Inflazione BFPI BTP 3anni BTP 3anni con reinvestimento
1,00% 2,95% 2,87% 3,24%
2,00% 2,60% (0,24%) 0,13%
2,50% 2,43% (1,81%) (1,44%)
3,00% 2,26% (3,40%) (3,04%)
5,00% 1,62% (9,93%) (9,56%)

La prima colonna mostra un valore ipotetico di inflazione (supposto costante per tutta la durata dell'investimento). La seconda colonna il rendimento reale netto complessivo dell'investimento in BFPI.  Per capire la tabella supponiamo di aver investito 10.000 euro in BFPI. Dopo 3 anni con inflazione al 5% avremo guadagnato in termini reali (ovvero al potere di acquisto di oggi) 162 euro. Il guadagno nominale sarà molto maggiore, ma servirà esclusivamente a compensare la maggiore inflazione avuta.

La terza colonna mostra il rendimento netto complessivo di un BTP triennale senza il reinvestimento delle cedole. La quarta il rendimento netto complessivo triennale dello stesso BTP con reinvestimento delle cedole al 3% netto (ipotesi ottimistica).

Appare subito evidente come, nelle ipotesi considerate, il buono postale "vinca" con inflazione maggiore del 2%. Addirittura con inflazione maggiore del 2% il rendimento del BTP in termini reali è negativo.

Considerando che un inflazione al 2% è obiettivo BCE e che anche con inflazione all'1% il buono postale è allineato al BTP non si vede perchè bisognerebbe preferire un BTP a un BFPi con questa scadenza.

Orizzonte temporale: 5 anni.

La struttura della tabella di confronto è analoga a quanto visto sopra, quindi non starò a dilungarmi nelle spiegazioni delle singole colonne.

5 anni BFPI BTP 5anni BTP 5anni con reinvestimento
1,00% 5,00% 8,60% 9,92%
2,00% 4,43% 3,28% 4,60%
2,50% 4,16% 0,54% 1,86%
3,00% 3,89% (2,26%) (0,93%)
5,00% 2,90% (14,00%) (12,67%)

Anche in questo caso si nota come un inflazione del 2% metta il buono postale in condizioni "migliori" rispetto al BTP, anche con il reinvestimento delle cedole al 3% netto. L'inflazione al 2,5% fa vincere ampiamente il buono postale, anche nei confronti dell'ipotesi di reinvestimento.

Il vantaggio reale del BTP a 5 anni si avrebbe nel caso di inflazione intorno all'1% per i 5 anni di vita del titolo. Sinceramente ritengo questa ipotesi improbabile, ma se per voi è plausibile dovreste valutare l'investimento nel BTP. Anche in questo caso la mia scelta cadrebbe sul buono postale.

Orizzonte temporale 10 anni

Vi rimando al primo paragrafo per la spiegazione delle colonne.

10 anni BFPI BTP 10anni BTP 10anni con reinvestimento
1,00% 10,39% 27,40% 33,29%
2,00% 9,33% 15,94% 21,83%
2,50% 8,84% 9,82% 15,71%
3,00% 8,37% 3,43% 9,31%
3,50% 7,94% (3,26%) 2,63%
4,00% 7,52% (10,24%) (4,35%)
5,00% 6,75% (25,14%) (19,25%)

In questo caso il maggior rendimento del BTP la fa da padrone. Fino a un'inflazione del 3% l'acquisto del BTP con reinvestimento delle cedole porta a rendimenti maggiori di quelli del buono postale.
Se siete i tipi, invece, che spendono le cedole in regali e cene al ristorante la convenzienza si ferma intorno a un inflazione del 2,5%.

Vincitore il BTP? Sì, ma a una condizione: che siate certi di portare l'investimento a scadenza. Nel caso in cui, invece, vi sia un rialzo dei tassi e voi abbiate bisogno di vendere, un titolo con una duration di 7,87 perderebbe circa 4 punti percentuali di valore per ogni mezzo punto di aumento dei tassi di interesse! Questo rischio non c'è con il buono postale, ovviamente.

In conclusione...

Orizzonte 3 anni: meglio i bfpi.
Orizzonte 5 anni: meglio i bfpi.
Orizzonte 10 anni: meglio i btp (se non avrete necessità di smobilizzo)

Prossimo confronto in arrivo con la serie J39.

venerdì 26 luglio 2013

BTP Italia. Caratteristiche, pregi, difetti.

I BTP Italia sono un titolo di stato piuttosto recente, nato nel corso del 2012 per offrire ai risparmiatori italiani protezione dall'inflazione con una scadenza piuttosto breve (4 anni).


Italian Flag
Spirito Patriottico per i BTP Italia.. foto di Dave Kellam.

Il sito del Ministero riepiloga in maniera semplice e comprensibili le caratteristiche dello strumento.

  • Durata: 4 anni
  • Tasso reale annuo minimo garantito
  • Cedole semestrali calcolate sul capitale rivalutato
  • Recupero immediato dell'inflazione grazie alla rivalutazione del capitale corrisposta ogni sei mesi
  • Capitale nominale garantito a scadenza, anche in caso di deflazione
  • Premio Fedeltà per chi acquista all'emissione e conserva il titolo fino a scadenza.
Alla tabella del Ministero mi permetteri di aggiungere il taglio minimo (pari a 1.000 euro), e l'ammontare del premio fedeltà (0,4% lordo a scadenza).
La caratteristica principale è anche quella di essere indicizzati all'inflazione italiana. L'unico altro strumento che prima della nascita di questi BTP Italia garantiva questa copertura erano i buoni postali indicizzati all'inflazione italiana.

Un'altra particolarità rispetto ai Btp-€i è quella di restituire al risparmiatore la parte di capitale rivalutata per l'inflazione assieme alla cedola.
Si tratta di un vantaggio o di uno svantaggio, in questo caso?

Rimanderei a un buon articolo di Beppe Scienza (di cui magari non condivido molte cose, ma che a volte ha oggettivamente ragione).

Vediamo le sue critiche:
La durata breve non è un vantaggio, perché tutela meno nel caso di periodo di alta inflazione. Ogni semestre viene corrisposta l'inflazione del periodo, ma chi spende integralmente le cedole, di fatto erode il potere d'acquisto del capitale investito. Anche qui è preferibile la formula finanziaria dei Btp-i e ancor di più quella dei buoni postali.

Facciamo un passo indietro. Per una data scadenza a x anni i rendimenti delle obbligazioni tendono ad allinearsi su uno stesso valore (limitiamoci ai titoli di stato per un momento). Questo significa che i titoli indicizzati all'inflazione rendono esattamente quanto quelli a tasso fisso. Il loro prezzo varierà in modo che la cedola fissa + l'inflazione attesa dal mercato diano un rendimento in linea con la struttura per scadenza dei tassi.

I più grossi shock inflattivi avvengono nel lungo termine, mentre su scadenze brevi non si hanno, solitamente, variazioni dei tassi reali maggiori di qualche punto. Tutto è possibile, comunque...

Concordo quindi nel non giudicare un vantaggio la breve durata.

Anche il pagamento assieme alle cedole della quota di capitale rivalutato ha i suoi rischi. Se, infatti, il nostro investimento non ha una taglia sufficiente a garantirci cedole reinvestibili saremo tentati di spenderli e quindi ridurremo la nostra protezione dall'inflazione.

È emesso dallo Stato italiano e verrebbe quindi coinvolto da una sua insolvenza, tuttora per altro improbabile. 

Come smentire?

Resta comunque il rischio di rimetterci, dovendolo vendere prima della scadenza. Quest'ultimo rischio non si corre coi buoni fruttiferi postali indicizzati all'inflazione, di cui fra l'altro la serie di giugno (J25) è migliore delle quattro precedenti.

Tralasciando il commento sulla serie (ormai un po' datato) il rischio prezzo del titolo è sicuramente un fattore, anche se va considerato che per scadenze così brevi i movimenti nei tassi di interesse non sono tali da generare variazioni di grande entità.

L'ultimo BTP Italia emesso ha ad oggi una duration di 3.2 .

Questo vuol dire che una variazione di un punto percentuale in aumento del tasso di interesse BCE causerebbe perdite in conto capitale per circa 3 punti.. nulla di preoccupante rispetto a un BTP trentennale che, per esempio, ad oggi ha una duration di 14 e perderebbe con lo stesso aumento BCE un 14% del suo valore...

Riassumendo, quindi, ecco a mio parere pregi e difetti principali del BTP Italia.

Vantaggi

  • Protezione dall'inflazione italiana (migliore copertura del rischio del cittadino italiano)

Svantaggi

  • Durata breve (scarsa protezione da shock inflattivi futuri).
  • Pagamento della quota di rivalutazione del capitale assieme alla cedola
  • Rischio Paese.
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