Mi sono reso conto che forse sono partito mettendo un po' il carro davanti ai buoi... va bene parlare di rischio, di rendimento e così via, ma per qualcuno davvero alle prime armi può essere difficile rispondere anche alle domande di base: quanto e quando dovrei investire?
Le Penseur, di Rodin, in una foto di Chez Essay |
Un orizzonte di 1-2 anni non richiede investimenti, ma pone problemi di gestione della liquidità, che è ben diverso.
Partiamo dalla domanda "Quando devo investire?".
Per quanto la risposta sia banale, per investire è necessario riuscire a risparmiare. Se per qualsiasi motivo non riusciamo a risparmiare allora il primo obiettivo dev'essere quello di mettere sotto controllo i costi, cercando un equilibrio che ci lasci un margine di risparmio per il futuro.
Prima di poter investire in ottica di lungo periodo, però, è necessario crearsi un cuscinetto contro le traversie e gli imprevisti che ci possono capitare. La vita è piena di imprevisti. Un guasto improvviso all'auto, la rottura di un tubo in casa o un furto subìto possono farci smobilizzare investimenti in perdita o portarci all'indebitamento. E' sempre meglio evitare di indebitarsi per quanto possibile, e avere a disposizione un fondo per le emergenze equivalente ad almeno 6 mesi di spese è fondamentale, meglio se pari ad un anno.
Ancora più importante è non investire se prima non si sono chiusi tutti i debiti più costosi: carte di credito revolving, prestiti al consumo con taeg superiori al 10% e simili vanno azzerati quanto prima. Diverso il discorso per i finanziamenti personali a tassi minori (bisogna valutare le proprie esigenze) e i mutui (che a seconda del momento possono anche costare meno di investimenti "sicuri").
La prossima domanda è "Quanto devo investire?". Una volta messi sotto controllo i costi e ottenuto un risparmio mensile, possiamo decidere di destinare una quota di quel risparmio all'investimento di lungo termine. A seconda delle esigenze, questa quota sarà tra il 50% e l'80% del nostro risparmio. Sarà importante garantire ogni mese almeno una certa somma da investire (200 euro? 150? 500?) ed essere costanti nel suo accantonamento.
Il passo successivo sarà quello di definire gli obiettivi dell'investimento. Per cosa stiamo investendo? Vogliamo garantirci una pensione tranquilla con i nostri capitali? Vogliamo costruire una grossa eredità per i figli? Costruiamoci un piano di investimento, anche di poche righe, partendo dagli obiettivi:
- Mi servono 15 mila euro per la nuova auto tra 3 anni.
- Voglio accantonare abbastanza per comprare una casa a mio figlio quando avrà 25 anni (cioè tra 15 anni)
- Voglio mettere da parte 400 mila euro per la mia pensione.
Una volta scelto l'obiettivo bisogna capire come raggiungerlo: nell'esempio precedente la cosa migliore da fare per l'auto è ragionare in ottica di gestione della liquidità, acquistando titoli sicuri o mettendo i soldi in conti deposito fino all'acquisto dell'auto. Per raggiungere il secondo e il terzo obiettivo bisogna determinare il rendimento atteso implicito nella nostra ipotesi.
Come fare?
Supponiamo di voler comprare a nostro figlio un bilocale che, nella nostra cittadina, costa 140.000 euro. Decidiamo che possiamo destinare a questo obiettivo 100 euro al mese per i prossimi 15 anni. Seguite il link a questo calcolatore di TIR online (Tasso Interno di Rendimento).
Compiliamo la tabella scegliendo 15 flussi di cassa, e mettendo in ognuno dei primi 14 il nostro investimento, pari a 1.200 euro. Nell'ultimo flusso di cassa, tra le entrate, mettiamo il valore del bilocale che pensiamo di comprare.
Se avete fatto tutto correttamente, dovreste vedere questo risultato:
L'ultimo numerello è quello che ci interessa. Significa che per riuscire nel nostro intento dovremmo ottenere un rendimento annualizzato del 23% circa. A titolo di paragone basti sapere che il rendimento medio delle azioni è stato intorno a un 6% in termini reali nel corso dell'ultimo secolo, con i rendimenti dei bond staccati di alcuni punti percentuali.
A questo punto possiamo concludere che il nostro obiettivo è irrealizzabile! O aumentiamo la quota di risparmio o diminuiamo l'importo che siamo disposti a concedere a nostro figlio, che dovrà rassegnarsi a fare un mutuo per la parte restante!
Ma qual è un rendimento ragionevole per i nostri soldi? E' difficile rispondere, perchè i rendimenti passati non sono garanzia di rendimenti futuri. Quindi, pur avendo dati per un periodo storico abbastanza ampio (circa dal 1920) non si è in realtà in grado di stabilire quale sia un rendimento accettabile, anche alla luce dei mutamenti economici che il mondo sta vivendo in questi decenni.
Personalmente credo sia ragionevole utilizzare come stima il rendimento a 10 anni di uno dei "portafogli pigri" di MarketWatch. Tornerò in altri post su questi portafogli, ma per il momento ci basta sapere che si tratta di portafogli creati per chi ha un orizzonte di investimento di lungo periodo e che prevedono l'acquisto di molte classi di investimento (da 4 a 10), garantendo una buona diversificazione nel tempo. Tali portafogli pigri sono però tutti tagliati sull'investitore Usa. Che io sappia non è ancora disponibile in rete l'equivalente Europeo, ma nei prossimi post proverò a "convertirne" qualcuno dei più famosi.
Per una maggior cautela sceglierei come rendimento quello peggiore del gruppo che, al momento in cui scrivo, è del 5% circa. Facendo qualche esperimento con il calcolatore si nota che con un rendimento del 5,35% e un investimento di 100 euro mensili possiamo garantire a nostro figlio un anticipo di 28000 euro sulla sua casa. In alternativa, con lo stesso rendimento del 5,35%, avremmo bisogno di accantonare 500 euro al mese per 15 anni per potergli comprare la casa che desidera.
Se avete a disposizione Excel il calcolo diventa infinitamente più semplice: la funzione da utilizzare è TIR.X e attraverso lo strumento "Risolutore" potrete definire gli obiettivi e lasciare a Excel il compito di trovare i numeri esatti che soddisfano l'equazione.
Per il momento ci fermiamo qui: nella seconda parte del post vedremo quali sono i prossimi passi:
- Definire un livello di rischio per noi tollerabile
- Creare il nostro portafoglio.
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